Estimatore sin da giovane del Cavallino Rampante, Gianni Agnelli ha sempre proposto con garbo e rispetto delle versioni molto speciali e personalizzate di alcuni modelli Ferrari. Enzo Ferrari, d’altra parte, sapeva che l’influenza, il gusto estetico e la personalità di un cliente molto vicino alla fabbrica, abituato a lavorare su progetti esclusivi, ne poteva determinare le scelte fortunate e lungimiranti. Da questo loro stretto rapporto sono nate automobili dal fascino irripetibile, che l'Avvocato guidava con rigoroso understatement.
Per questo, in occasione del centenario dalla nascita di Gianni Agnelli, il Museo Enzo Ferrari di Modena presenta la nuova mostra “Gianni Agnelli e Ferrari. L’eleganza del mito”, che riunisce, per la prima volta, le fuoriserie di Maranello e quelle personalizzate in stretta collaborazione con l’Avvocato. Una collezione unica, che testimonia una sintonia durata oltre cinquant’anni fra due delle più carismatiche e autorevoli figure del ventesimo secolo.
Dopo l'inaugurazione "virtuale" e in attesa che le disposizioni governative consentano la riapertura al pubblico delle sale del MEF, fino al prossimo 1° aprile verranno organizzati ogni giorno due live tour virtuali e gratuiti della durata di circa 30 minuti, in italiano e in inglese, che a partire dal 13 marzo possono essere prenotati sul sito dei Musei (Ferrari.com/it- IT/museums).
Queste le vetture esposte.
Si parte con la Ferrari 166 MM, che al Salone di Torino del 1948 tanto colpì Agnelli per la sua eleganza essenziale da definirla con il termine inedito “barchetta”, che da allora identifica nel settore dei motori tutte le scoperte da corsa. Finemente personalizzata nei colori verde e blu e negli interni, è la prima fuoriserie di Maranello per l’Avvocato.
Fu poi la 212 Inter del 1952 a essere adattata alla personalità di questo cliente speciale, con sofisticate nuance e dettagli che faranno scuola: il bicolore blu 456 di “famiglia” accostato al bianco magnolia del padiglione, oltre a due potenti fari pensati per il piacere della velocità nelle ore notturne.
La mostra prosegue con lo stupendo coupé senza tempo 375 America, realizzato da nel 1955 grazie alla simbiosi creativa con Battista “Pinin” Farina. L’Avvocato ne fu subito conquistato e rese unico il suo modello facendo realizzare, fra le altre ricercate finiture d’interni, un prezioso cronografo che volle posizionato al centro del tunnel.
Il rapporto ormai consolidato fra Gianni Agnelli ed Enzo Ferrari segnò un nuovo capolavoro nel 1959 con la Ferrari 400 Superamerica. Questo pezzo unico, allestito da Pininfarina, conferì alle granturismo di Maranello una nuova impostazione stilistica, voltando pagina rispetto al passato.
Al MEF è poi esposta la berlinetta 365 P Speciale del 1966, plasmata dal mondo delle competizioni che Pininfarina ha saputo perfettamente interpretare in due “prototipi” a tre posti con guida centrale. Quello commissionato dall'Avvocato si distingue per l’elegante livrea color argento con una modanatura nera che corre lungo la linea di cintura.
Nel 1984 Ferrari presentò la celebre Testarossa, modello che non prevedeva la versione aperta. Due anni più tardi fu l’Avvocato a commissionare una spider a Pininfarina con alcuni ricercati dettagli, come il cofano motore di nuovo disegno e dei colori ricorrenti nelle sue creazioni: il bianco magnolia della capotte, il grigio Nurburgring della livrea, il blu degli interni.
Un’altra icona dalla linea rivoluzionaria che non poteva mancare nella collezione di Gianni Agnelli è la Ferrari F40, da lui ordinata nel 1989 in una versione speciale che si distingue per il tessuto nero dei sedili e la frizione elettronica Valeo.
Nel 2000, sulla base stilistica della 360 Spider, Agnelli affidò a Pininfarina il progetto di una barchetta ancora più estrema in un esemplare unico. Con la livrea grigio argento accompagnata da eleganti toni blu, venne donata a Luca di Montezemolo come regalo di nozze.
Conclude la mostra la monoposto di Formula 1 del 2003, sintesi di un percorso sportivo e tecnologico straordinario. La Scuderia la presentò il 7 febbraio 2003 dedicandola a Gianni Agnelli, scomparso il 24 gennaio. Per tutta la comunità Ferrari fu il più sentito riconoscimento a un indimenticabile cliente partner e a un raffinato, discreto, determinante compagno di viaggio.
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